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Bandiera sociale

Bandiera sociale
Tipo di cimelio: 
Bandiera
Periodo Storico: 
1844-1918
Data: 
1847

La bandiera sociale, foggiata nel 1847, è descritta dalle fonti come un drappo bianco da un lato e azzurro dall’altro, recante l’impresa personale di Carlo Alberto.
Quest’ultima, adottata per la prima volta da Amedeo VI (il Conte Verde), è costituita dal leone sabaudo con cimiero alato e dal motto in francese antico "Je atans mo: anstre" (Tendo al mio astro).

Nel febbraio del 1848, nei giorni della promulgazione dello Statuto, fu aggiunta la scritta "Viva Carlo Alberto".
Sostituita nel 1877 e nuovamente nel 1907 con copie simili agli originali, la vecchia e gloriosa bandiera venne, nel 1925, consegnata in deposito al Museo del Risorgimento.
Il sole, che troviamo nella bandiera donata alla Società da Re Carlo Alberto, è il simbolo per eccellenza dell'energia vivificante del padre, del bene, dell'intelligenza diretta, motore e centro dell'universo, rappresentante di se stesso come parte viva e visibile.

Nel verbale n. 622 del 9 febbraio 1877 si legge:
"Deliberato l'acquisto di una bandiera in sostituzione di quella vecchia (che verrà conservata!)".
Non risulta che all'origine la Società avesse una bandiera, tanto più che, prima della promulgazione dello Statuto Albertino "[…] può dirsi che non esisteva una bandiera che potesse essere portata per le strade da una società di carattere privato!" (Ottorino Clerici - Presidente della Soc. Ginn. di Torino).
Fu solo nel 1848 che la bandiera comparve e fu conforme a quella stabilita dallo Statuto, cioè:"un drappo bianco da una parte e celeste dall'altra con il Leone di Savoia e la scritta «ie atans mo: anstre»" (tratta da un sigillo del Conte Verde).
Una tradizione orale, raccolta anche dal senatore Angelo Mosso, ritiene che la bandiera sia stata donata dallo stesso Re Carlo Alberto alla società (Ottorino Clerici).
Però dal Verbale n° 169 del 30/11/1847 (pertanto prima dello Statuto) si rileva che alcuni soci avrebbero chiesto l'autorizzazione ad andare ad accogliere il Re, al suo arrivo da Genova, con la bandiera sociale. Questo fa supporre che una bandiera ci fosse già e che non poteva essere conforme, è presumibile, a quella descritta nell'opuscolo scritto dal Clerici!
Anche i verbali n° 169 - 1068/69/70 - 1286 e il Verbale del 5/03/1951 s.n. fanno riferimento alla bandiera.

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