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Dalla ripresa dell'attività sportiva dopo la Grande Guerra alla nascita della sezione Pugilato

Periodo Storico: 
1919-1934

Due titoli italiani per il triplista Apollino Barelli. 1919: nasce la squadra di Basket.
Ancor prima che il conflitto mondiale giungesse al suo epilogo, i saggi finali delle varie Scuole della SGT furono reintrodotti, tuttavia l'attività sportiva riprese a ritmo intenso solo nel 1919. Al ruolo trainante della Sezione Ginnastica, che brillò nel Concorso Premilitare di Roma, seguì il Canottaggio e l'Atletica.
Si distinsero anche il Tennis e il Tamburello (sezione di nuova costituzione) che organizzarono una serie di competizioni sociali e regionali al Valentino.
La vita della SGT riprendeva così a pieni ritmi con il duplice intento agonistico e civile-educativo consolidando il proprio prestigio con l'elezione da parte della FGI di Enrico D'Ovidio a presidente della Sezione Federale Piemontese e di Luigi Pagliani a consigliere federale.
È giusto ricordare in questa sede che la scomparsa nel 1917 di Emilio Baumann, uno dei padri della ginnastica italiana e allievo di Rodolfo Obermann già nel primo Concorso Magistrale del 1861. Pedagogista e filosofo, oltre che medico-chirurgo, Baumann fu autore di saggi teorico-pratici sull'attrezzistica che hanno portato all'argomento un contributo illuminante.
Per tornare ai risultati sportivi, nel 1919, il triplista Apollino Barelli conquistò nei Campionati nazionali di atletica leggera di Milano il titolo assoluto con mt 13,25 regalando alla Sezione Atletica della SGT (che compiva 10 anni) il primo autentico successo.
È di questo periodo (1919) anche la nascita della Sezione Basket: fu infatti approvato il disegno di impiantare nel cortile della palestra "centrale" quello che i verbali definirono "gioco palla col canestro". Il gioco ebbe rapido sviluppo alla SGT grazie anche all'ingaggio di Platt Adams, un allenatore americano chiamato a preparare la squadra torinese.
Dal 1920 al 1939, il team sociale partecipò a tutti i campionati della Massima Divisione giocando con fortune alterne dall'immediato periodo post-bellico ai giorni nostri.
Della prima squadra, quella allenata da Platt Adams, si ricordano due coppie di fratelli: i Bosco e i Burlot.
Si trattava di un basket elementare caratterizzato da rigidi automatismi.
Nel frattempo veniva riaperto ufficialmente lo Stadium (1920) con una grandiosa festa ginnica cui parteciparono quattromila atleti da tutta Italia e che servì anche come inaugurazione dell'Esposizione Aeronautica di Torino.
Le nuove adesioni alla Società erano in linea con la tradizione e rinnovavano il prestigio che la contraddistingueva: tra i consiglieri fu eletto il professor Vittorio Valletta e fra i soci vi fu l'iscrizione del professor Arturo Pinna-Pintor.
Ecco alcuni degli avvenimenti più significativi del 1920 che riguardano la vita della SGT:
-    massiccia partecipazione all'annuale Concorso Federale di Venezia (7 squadre, 140 ginnasti)
-    trattative con il Football Club Torino per la concessione, in determinate ore, del suo campo di calcio sullo stradale di Stupinigi per tenervi esercitazioni di atletica leggera
-    affiliazione della Sezione Scherma alla Federazione Italiana con un susseguirsi immediato di varie gare fra "maestri d'armi" e dilettanti del Piemonte

Vertici olimpici per la ginnastica azzurra e "punte" europee per la SGT. Serafino Mazzarocchi.
Iniziavano dodici anni molto gloriosi per la ginnastica artistica italiana.
Ci limitiamo qui a una sintesi dei numerosi risultati dei nostri ginnasti:
-    Olimpiadi di Anversa (1920): medaglia d'oro di Giorgio Zampori alle parallele, seguiva una sua favolosa serie di vittorie (Titolo alle parallele nel 1911, tre medaglie d'oro e una d'argento ai Mondiali di Parigi del 1913)
-    Olimpiadi di Parigi (1924): oro agli anelli per Franco Martino e argento per Zampori alle parallele
-    Giochi di Los Angeles (1932): medaglia d'oro a squadre, oro di Romeo Neri alle parallele e nella combinata delle gare individuali e oro di Savino Guglielmetti nel volteggio al cavallo
Le formazioni inviate ai vari concorsi degli Anni Venti si valsero della insuperabile guida di Serafino Mazzarocchi, uno dei più prestigiosi preparatori della SGT. Medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Stoccolma del 1912, Maiocco fu caposcuola per l'estrema correttezza dello stile, ricercava la perfezione nel movimento, l'armonia stilistica nell'esercizio e la plastica figurazione del corpo. Tale ricchezza la trasferì ai suoi allievi Maiocco, Magone, Gianninone, Civalleri e Masoero in veste di prezioso caposquadra sino al 1936.
I risultati più importanti del periodo furono:
-    1921: premi di I grado nei due Concorso Federale di Trento e di Cagliari
-    1923: due Diplomi di Corona d'Alloro, la speciale medaglia coniata dal Municipio di Milano e una medaglia d'argento nel IV Concorso Femminile di Milano e, successivamente, Diploma di Corona d'Alloro a squadre, Palma d'Alloro a squadre, Coppa d'Argento e due medaglie d'oro al caposquadra Mazzarocchi nel Concorso maschile di Firenze
-    1925: successo di grande valore tecnico per la squadra maschile nel Concorso Internazionale di Strasburgo, ripetuto a due anni di distanza da un'èquipe di 18 ginnasti capeggiata da Mazzarocchi che includeva Magone e Gianninone nel Concorso di Angers


Teofilo Magone e Leonardo Gianninone: stile e transizione.

Campione italiano nel '14 di salita alla fune e allievo prediletto di Mazzarocchi, Teofilo Magone fu un gran cavallista ma il suo stile emergeva anche nel lavoro agli anelli. Egli fu uomo di punta anche dopo il 1930 in formazioni con Leonardo Gianninone ed Ettore Masoero ricevendo l'eredità di caposquadra da Mazzarocchi e formando, fra i molti, tre ottimi ginnasti: Vittorio Aloi, Leopoldo Pensotti e Augusto Fadini.
La tecnica di Leonardo Gianninone era sintomo di un'epoca nuova, esibendo un'impostazione più moderna che lasciava presagire i futuri sviluppi dell'attrezzistica e una mentalità sorprendentemente anticipatrice della ventata di novità portata dall'Olimpiade di Berlino.
La ginnastica si andava progressivamente alimentando sul piano teorico e pratico ridisegnandosi dalle fondamenta in vista dello storico rinnovamento del dopo 1936 avviato dalle scuole francese, svizzera e cecoslovacca.
L'Olimpiade di Berlino segnò alcuni punti salienti della storia della ginnastica artistica:
-    l'imporsi dell'acrobatica
-    la decisa crescita in importanza del corpo libero
-    la dinamicizzazione del volteggio sotto l'impulso di spinte che soltanto qualche anno indietro erano inesistenti (surrogate dal saldissimo lavoro di braccia)
-    l'elastico conformarsi delle parallele, ora non più fisse ma passibili di essere alzate, abbassate o allargate.
Gianninone si proiettò avanti e fece intuire lo spostamento dei parametri ginnici verso la dinamica e l'assimilazione di principi di biomeccanica applicata.
Una caduta in allenamento (lussazione a un braccio) lo fermò alla vigilia dei Giochi di Parigi. Seguì lo stesso la squadra, ma non fece in tempo a riprendersi per il giorno delle gare.
Esaurito lo stadio agonistico, Gianninone divenne istruttore della squadra femminile della SGT e di quella maschile del GS Lancia.


Presidenza Clerici. Appaiono i guantoni, scompaiono i remi… continua lo sport. "Reale" Società Ginnastica di Torino.

Nel 1922, la presidenza passò da Enrico D'Ovidio a Riccardo Cattaneo e, a partire dalla seconda metà del 1925, a Ottorino Clerici che diede inizio al proprio incarico promuovendo a Torino la disputa del IV Concorso Ginnico Nazionale Femminile e dando vita a una sezione di Pugilato.
La Sezione non ebbe mai risultati eccelsi, ma qualche atleta si costruì una discreta fama arrivando al titolo nei pesi medi (Rossini) e nei pesi leggeri (fratelli Savi) e, ogni sabato sera, incontri sempre affollati animavano il piccolo ring ricavato in palestra.
Come già accennato, nel 1923 la Sezione Canottaggio (insieme con la Scuola di Nuoto) si rese in un primo momento autonoma denominandosi Società Torino e, successivamente, fu assorbita dalla gloriosa Società Esperia.
In quegli anni, a causa dell'introduzione di una legge sull'educazione fisica che imponeva il pagamento di una tassa di 30 lire per chi intendeva praticare corsi ginnici, iniziarono le prime gravi difficoltà economiche: molte famiglie infatti dovettero rinunciare a iscrivere i propri figli ai corsi della Società. Inoltre, cessata l'attività dell'Istituto di Magistero, la Società si trovò mancanti 7000 lire annue che il Municipio sborsava per l'uso dei locali e degli attrezzi e 3000 lire che sempre il Comune pagava per la fruizione delle palestre da parte dell'Istituto Sommeiller poiché la nuova legge aveva messo gli Istituti Tecnici a carico delle Province.
A fare da contrappeso, c'erano gli ottimi risultati agonistici soprattutto nell'atletica dove emersero due "punte" nazionali del calibro di Apollino Barelli (triplista) e di Andreina Sacco (salto in alto femminile).
Nel frattempo, aumentava l'interesse per il basket e per il tennis, mentre la ginnastica manteneva la sua posizione di preminenza e le piccole sezioni di Tamburello, Pugilato, Pesistica e Skating svolgevano un vivace ruolo in campo regionale così come avveniva per la Sezione Calcio.
Nel 1926 fu dato, su proposta di Clerici, un ulteriore tocco di aristocraticità con la proclamazione a socio onorario di Umberto di Savoia, principe ereditario. Questo a convalidare gli stretti rapporti fra la SGT e Casa Savoia risalenti alla fondazione stessa e che ebbero il loro completamento sette anni più tardi (8 giugno 1933), quando il Ministero della Casa del Re comunicò ufficialmente che Vittorio Emanuele III, accogliendo la domanda della Società, aveva concesso ad essa la facoltà di fregiarsi del titolo di "Reale".

Curiosità

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