Il Futuro della Storia - Museo Virtuale

Dallo sport giovanile negli Anni '50 alla vittoria nella Coppa Buriani (1949-1966)

Periodo Storico: 
1935-1972

Anni Cinquanta. Nuove articolazioni delle attività agonistiche. Il judo e l'impegno dei suoi protagonisti. Ripresa e sviluppi del Settore Basket.

Negli Anni Cinquanta, il Consiglio Direttivo, costretto a far fronte a insidiose condizioni di instabilità, si integrò nominando a consiglieri il comm. Placido Stuardi, l'ing. Mario Castagna e i signori Filiberto Conti, Giovanni Mainero, Teofilo Magone e Bruno Quiriconi (Direttore tecnico, unitamente a Marco Martinetto, del Settore Basket).

L'orientamento generale non poté che rivolgersi quasi totalmente verso lo sport giovanile, stimolato dall'apertura, vicino alle sezioni classiche di corsi di tennis da tavolo (presto in auge grazie a Adolfo Herskovich, giocatore di classe internazionale), presciistica e tuffi, questi assegnati al Settore Nuoto.

In tale quadro, principale catalizzatore di importanza è il fatto che la SGT nel 1950 organizzò i primi corsi di judo in Piemonte, curati dalla sapiente regia tecnica e didattica del maestro Amedeo Zucchi, cintura nera di 4° dan.

Famoso leader del nostro judo, uscito dai corsi molto selettivi della Scuola Militare di Educazone fisica della Farnesina, il maestro Zucchi allevò tutte le cinture nere della SGT e concorso alla diffusione di ques'arte marziale nell'intera Regione. Fu insignito dalla FIAP (ora FILPJ, Federazione Italiana Lotta Pesi e Judo) del raro titolo di "Maestro benemerito" e poco prima della morte, avvenuta nel 1976, della Stella d'Argento al Merito Sportivo dall'allora presidente del CONI l'avvocato Giulio Onesti.

Nel 1954 la squadra femminile di ginnastica si classificò al terzo posto al Concorso Internazionale di Roma cui parteciparono molte blasonate Società europee cui seguì la vittoria, a Evian, del corpo libero collettivo.

Anche il basket proseguiva il suo cammino di lenta risalita: la prima squadra, sempre nel 1954, conquistò il quarto posto nel Campionato di Serie B e la giovanile si aggiudicò il relativo torneo di categoria.

Allenata da Lorenzo Cabiati, la SGT basket proseguì nella serie B per ben dodici stagioni e il quintetto base ruotò via via intorno a uomini-squadra come il difensore Sandro Acerbi (futuro giocatore del "Simmenthal"), Bruno Quiriconi, Marco Martinetto, Enzo Pimazzoni, Sandro e Pino Pellegrini, Felice Calissano, Enrico Prever e Giuseppe Coggiola.

 

Gino Dalmasso, sportivo e dirigente. L'ISEF. Importanza dei vivai e disorientamento generazionale.

Nel 1955 salì al vertice direttivo un altro uomo di forte tempra morale e dal passato di atleta versatile: Gino Dalmasso.

Dopo aver iniziato intorno al 1929 nell'ambito dello sport universitario, gareggiò nei tuffi, nell'atletica leggera (salto con l'asta), nello sci alpino e nello sci di fondo. Il suo lavoro organizzativo e direttivo spaziò dalla presidenza della FISI a quella della FIN regionale fino ad arrivare alla SGT.

Egli operò un'immediata intensificazione dei programmi sociali attuando un'intraprendente politica sportiva che portò, fra le altre novità, ad accogliere in sede i corsi e la direzione dell'ISEF (ora SUISM) a partire dal 1959.

Nel 1958 fu varata in Parlamento una legge che riorganizzava la complessa materia dell'educazione fisica in Italia e si delineò a Torino il disegno di ricostruire una scuola per insegnanti di Educazione fisica. La nostra Società, interpellata quale ideale trait d'union con la prima scuola per insegnanti qui sorta nell'Ottocento, ospitò le lezioni tecnico-pratiche dell'ISEF sino a tutto il 1969, quando l'Istituto, in fase di forte espansione, si dovette trasferire pur continuando ad usufruire degli spazi RSGT fino al 1976 circa.

La tendenza involutiva nella competitività ad alto livello aveva determinato negli Anni Cinquanta un ristagno nel succedersi di grandi talenti che si prolungò anche nell'arco 1960-70 non favorendo condizioni di immediato rilancio.

È necessario, tuttavia, tener presente che insorsero oggettive difficoltà di reclutamento tra i giovani stessi, alcuni orientati verso uno sport più guardato e chiacchierato che praticato in prima persona, altri verso discipline più remunerative che non la ginnastica, il basket o l'atletica (in quegli anni il fenomeno delle sponsorizzazioni non era ancora così comune) e altri ancora poco propensi a riempire il vuoto di uno smarrimento di valori e di ideologie con un impegno sportivo serio e costante.

Il Settore Ginnastica, nonostante questo handicap, riuscì sempre a occupare i primissimi posti delle classifiche federali stilate in chiusura dell'attività nazionale.

 

Due ginnaste tra i PO per Tokio. La vittoria di Evian. Note di ginnastica femminile. La Coppa Buriani. Roma: Concorso del Centenario.

Due nomi della squadra femminile di ginnastica, preparata dall’istruttore di lunga e solida esperienza Pilade Randaccio, brillavano in quegli anni: Nadia Rizzo, specialista delle parallele asimmetriche e Annamaria Garitta, distintasi alla trave di equilibrio.

Entrambe furono selezionate nel 1964 tra i probabili Olimpici  (P.O.) in vista dei Giochi di Tokio.

Nadia Rizzo fu azzurra in vari incontri internazionali, in occasione ad esempio della Coppa Europa del 1963 a Parigi e del bilaterale Italia-Jugoslavia del 1964.

Annamaria Garitta dal ’63 al ’67 si segnalò puntualmente in posizioni di alta classifica nei diversi Gran Premi Federali e Campionati Nazionali Seniores.

Durante il 1968 ebbe il suo momento di maggior risonanza anche Dinora Capelli, risultata prima nel Trofeo Primavera Juniores, seconda nel G P Federale Juniores e quarta nei Nazionali ancora per categoria Juniores.

Pilade Randaccio mantenne il timone tecnico della sezione femminile dal 1950 al 1974 ricoprendo parallelamente l’incarico di Direttore Tecnico Regionale della Federazione dal '47 al '73. Tra i suoi meriti, l'aver aperto la via della Nazionale ad almeno una mezza dozzina di allieve, oltre a Nadia Rizzo e Annamaria Garitta, come la seniores Lena Jurato e Gianna Dotta.

Anche in campo maschile i colori sociali centrarono alcuni rilevanti obiettivi: con lo junior Franco Vione, secondo agli Assoluti di Genova nel 1967 e il senior Carlo Ferri terzo agli Assoluti e secondo nella competizione per regioni del 1967.

L'anno successivo, la squadra diretta con passione e competenza da Renato Vione (istruttore dal 1954 agli anni '80) risultò seconda nelle tabelle federali compilate dopo l'attività dell'intera stagione, mentre tra gli esordienti brillò la vittoria delle giovani speranze a Roma nella Coppa Alberto Buriani che per la prima volta prendeva così la strada del Piemonte.

La coppa Buriani, continuazione della vecchia "Tullio Morgagni", aveva fama di indicativa piattaforma di lancio per gli esordieni assumendo ulteriore rilievo per il fatto che la Nazionale attingeva proprio in quella categoria. Stabilito il punteggo finale in base ai due migliori piazzamenti su un totale di dodici esercizi, gli allievi di Vione, Luigi Coppa, astro nascente, e Sandro D'Ambrosio capitalizzarono una bella regolarità di prestazioni con la "firma" del Trofeo.

 

 

Lo sprint finale dell'atletica leggera.

La rifondata Sezione Atletica, nella sua ultima gittata 1950-1965 , ricevette respiro da una prassi sportiva di onesta resa, confortata da buoni risultati a livello regionale e giustamente orgogliosa della chiamata in azzurro di un suo esponente per le Olimpiadi finlandesi del 1952.

Fra i molti atleti che hanno indossato i colori SGT, il velocista Giorgio Sobrero detiene il primato della notorietà. Ai Giochi Olimpici di Helsinki corse le batterie dei 200 metri terminando a un terzo posto che restò la migliore prestazione dei nostri. Sempre a Sobrero appartenne nel 1950 il miglior tempo annuale sui 100 metri: uno splendido 10"6. Le classifiche stagionali lo videro fra i dieci atleti più veloci nel '51.

Un secondo nome di chiaro calibro fu quello del quattrocentista e ostacolista Vittorio Barberis, nazionale juniores e, nel 1959, nell'elenco dei dieci con un 48"4 sui 400 piani. Passò poi al C.S. Fiat ottenendo undici convocazioni in nazionale.

La scomparsa della Sezione si dovette a gravi problemi di tipo economico ma è bello ricordare che alcuni dei più validi preparatori dei nostri giorni, come ad esempio Tommaso Mammoli, Giovanni Bertola e Elio Locatelli, sono usciti proprio dalla Sezione della SGT.

Curiosità

Sullo stemma distintivo della nostra società, compare un grifone (detto anche Leone sabaudo) e l'espressione "Je atans mo anstre" (Tendo al mio astro)....

Una curiosità dalla Società centrale di Ginnastica di Firenze sul diverso trattamento riservato alle donne sulle tasse sociali di iscrizione.

Il 15 marzo 1898 si costituì a Torino la "Federazione italiana del Football".

Le adesioni furono quattro: "Genoa", "Internazionale Torino", "F.C....